La moderna industria dei surgelati compie i suoi primi 90 anni: una invenzione straordinaria che ha mutato radicalmente, in meglio e per sempre, il nostro modo di mangiare e di approcciarci al cibo.
Dagli eschimesi a New York
L’idea degli alimenti surgelati come li consumiamo oggi venne a un naturalista e biologo newyorkese, Clarence Birdseye, nato a Brooklyn nel 1886, guardando una popolazione eschimese del Labrador, gli Innuit, che conservava il pesce appena pescato nel ghiaccio, a una temperatura di -40/50° C.
Birdseye intuì che era il ghiaccio, unito ai venti gelidi che soffiavano sulla grande penisola del Canada orientale, a mantenere intatte le caratteristiche del pesce come fosse stato appena pescato.
E pensò che il sistema di surgelazione naturale adottato dagli esquimesi potesse essere riprodotto su scala industriale.
Da naturalista a inventore
Birdseye comincia a sperimentare i metodi migliori per congelare gli alimenti. Negli anni 20 del Novecento mette a punto un metodo di congelamento a doppia cinghia: due nastri refrigerati di acciaio inossidabile trasportano il pesce che si congela velocemente. Nasce la General Seafood Corporation.
Poi trova un modo di confezionare il surgelato con un materiale che lo protegga dall’aria e dall’acqua: è il cellophane, un’invenzione francese relativamente nuova all’epoca, e per un certo periodo Birdseye è l’unico cliente della ditta Dupont, sua prima produttrice, prima che gli involucri di cellophane diventino una caratteristica standard dei beni di consumo americani.
Da inventore a uomo d’affari
Risolto il problema del confezionamento, Birdseye nell’estate del 1927 congela 1,6 milioni di chili di pesce. Contemporaneamente realizza il primo “freezer“, precursore dei moderni congelatori, che arriva nei punti vendita nel 1928. L’anno dopo fonda la società Birds Eye, che comincia a lavorare a pieno regime, congelando e immagazzinando 27 diversi tipi di alimenti: dalla carne al pesce, dalla frutta ai piselli.
Rimane la cosa più importante: convincere gli americani ad acquistarli. Birdseye investe in pubblicità, che promette il lusso di mangiare verdure fuori stagione e frutti di mare dal sapore fresco in tutti gli Stati Uniti.
La prova con il grande pubblico arriva il 6 marzo 1930: in alcuni negozi di Springfield, Massachusetts, Birdseye offrì ai consumatori filetti di merluzzo e altri 17 tagli di carne e pesce, oltre a frutta e verdure come spinaci e piselli, “meravigliosamente verdi come li vedrete la prossima estate”.
Dall’America a tutto il mondo
L’accoglienza è entusiastica. In pochi anni la maggior parte dei negozi di alimentari americani si dota di un reparto surgelati, Birdseye diventa un importante uomo d’affari (la sua azienda, la Birds Eye, esiste ancora oggi).
Nel libro Birdseye: Le avventure di un uomo curioso, l’autore Mark Kurlansky scrive: “Innegabilmente, Birdseye ha cambiato la nostra civiltà. Ha creato un’industria modernizzando il processo di conservazione degli alimenti e contribuendo notevolmente allo sviluppo dell’agricoltura su scala industriale”.