Se si guarda il grafico dei consumi di alimenti surgelati in Italia dal 1982 ad oggi si vede come questi siano ininterrottamente aumentati nel tempo, ad eccezione del triennio 2012-2015, coinciso con la parte finale della più lunga crisi economica che il nostro Paese abbia vissuto negli ultimi settant’anni. Prima e dopo di allora, invece, solo una lunga serie di segni + compreso, come si è visto, il 2017. A dimostrazione di come, ormai, i surgelati siano entrati a pieno diritto nei nostri usi quotidiani tanto domestici quanto fuori casa.
Tale successo – afferma il presidente dell’IIAS ing. Vittorio Gagliardi – è dovuto alle prerogative della tecnologia di conservazione che è alla base degli alimenti surgelati, in grado di garantire alta qualità organolettica, disponibilità in tutti i periodi dell’anno, elevati contenuti nutrizionali, ampiezza e varietà di proposte. Senza dimenticare due punti di forza degli alimenti surgelati agli occhi del consumatore: la ricchezza e la trasparenza delle informazioni presenti nella confezione, in una logica di acquisto pienamente consapevole; i lunghi tempi di conservazione del prodotto surgelato, che permettono fra l’altro la drastica riduzione degli sprechi”.
Per i consumi alimentari il 2017 ha segnato un punto di svolta, con un miglioramento qualitativo, non solo quantitativo, della spesa. Una spesa più varia, ricca e multietnica, con un occhio alla salute e uno alla comodità e alla praticità della preparazione, anche a scapito del portafoglio.
Secondo l’Ismea, la spesa delle famiglie per i prodotti alimentari è aumentata del +3,2%, frutto di un +3% dei generi alimentari e di un +4,6% delle bevande. In termini di driver di acquisto, se il “mantra” del 2016 era stato la salute prima di tutto, questo si è pienamente confermato nel 2017 e ad esso si è affiancata la richiesta di praticità e di servizio, senza dimenticare i due imprescindibili parametri della qualità e della sicurezza alimentare.
- Benessere e salute. Due consumatori italiani su cinque hanno aumentato il consumo di cibi salutari: cresce l’appeal dei prodotti più leggeri in termini di contenuto di alcol, zucchero e sale e quello dei cibi proposti in porzioni più piccole ma sempre di alta qualità, con lo stesso gusto e familiarità. I consumatori sono sempre più interessati a prodotti naturali e/o minimamente trattati, semplici e riconoscibili. Continua, inoltre, sostenuta la crescita degli alimenti “free from” e “rich in”, che hanno raggiunto il 18,4% del totale (fonte: Nielsen).
- Servizio e innovazione. Nel 2017 i prodotti alimentari confezionati sono aumentati del +3,7% (contro un +1,8% dei prodotti sfusi) raggiungendo la quota del 63% di tutti i generi alimentari consumati nel nostro Paese. L’imballo gioca dunque un ruolo fondamentale per veicolare tutte le informazioni necessarie e, anche, alcuni claims di gran moda che abbiamo appena visto: “senza” glutine, zuccheri aggiunti, latte/uova, conservanti, ecc.; e qualche “con”, omega 3, vitamine, ferro, ecc. Aumenti significativi anche per i “piatti pronti”: insalate in busta, precotti, surgelati, sinonimo di praticità, servizio e innovazione.
Come spiegato altrove, l’aumento della richiesta dei prodotti surgelati ha riguardato tutti i maggiori segmenti del comparto: l’elevata qualità degli ingredienti, la loro disponibilità in tutto l’anno, l’enorme varietà dell’offerta in continuo aumento grazie alla capacità d’innovazione delle aziende, la facilità e velocità di preparazione, la ricchezza di contenuti nutrizionali, la qualità organolettica e l’assoluta sicurezza garantite dal rispetto della catena del freddo in tutte le fasi di produzione e distribuzione, la disponibilità prolungata nel tempo per il consumatore sono plus comuni a tutti gli alimenti surgelati, capaci – come si comprende facilmente – di rispondere perfettamente alle tendenze oggi trainanti del mercato alimentare.
In particolare, la domanda di salute e benessere è stata alla base della crescita sostenuta di merceologie quali i vegetali e, soprattutto, l’ittico; mentre la richiesta di servizio/praticità è stata soddisfatta dai segmenti delle pizze, delle patate fritte e dei piatti pronti.
In riferimento alla salute e al benessere (non solo del consumatore, ma del pianeta) si considerino, ad esempio, i plus dei prodotti ittici surgelati:
- l’approvvigionamento della materia prima da realtà che adottano sistemi di pesca sostenibili per l’ambiente;
- l’utilizzo di tecniche di lavorazione che consentono di raggiungere la temperatura di surgelazione in tempi brevissimi preservando in modo ottimale le proprietà organolettiche e nutrizionali del prodotto fresco;
- la ricchezza delle informazioni destinate al consumatore per un acquisto e un consumo consapevoli. Nelle confezioni sono riportati, fra l’altro: area di pesca, data di primo congelamento, scadenza, metodo di pesca, valori nutrizionali, nome del produttore, specie ittica e altri interessanti particolari che ogni azienda ritenga opportuno far conoscere.
Sulla capacità dei surgelati di rispondere alla domanda di praticità e servizio, oltre a quanto già detto, basti un solo dato: l’aumento del +3,4% (superiore dunque alla media) del segmento del Porta a porta, specchio fedele del nuovo stile di vita di un consumatore sempre più interessato al servizio e al contatto diretto con il venditore, con cui instaura un forte rapporto di fiducia risolvendo, così, i propri nuovi bisogni/necessità, compreso quello dei tempi, sempre più ridotti, per gli acquisti alimentari.
Rapporto sui consumi dei prodotti surgelati 2017 Scarica il pdf
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