Tagliatelle ai funghi porcini. Linguine allo scoglio. Gnocchetti alla sorrentina. Bucatini all’amatriciana. Penne tricolore. Pappardelle al ragù di cinghiale. Lasagne alla bolognese. Cannelloni e ravioli ricotta e spinaci. Risotti gamberi e zucchine. Lasagne vegetariane ai funghi. Noodles con pollo alla cinese. Paella alla valenciana. Riso con pollo all’indonesiana. Cos’hanno in comune questi 14 piatti? Se ci limitassimo ai primi dieci, la risposta sarebbe immediata: sono alcuni dei primi piatti più famosi al mondo della tradizione gastronomica italiana, nazionale e locale. L’11esimo, invece, coniuga questa tradizione con uno dei trend di consumi alimentari più potenti degli ultimi anni, la crescente diffusione del vegetarianismo. Mentre gli ultimi tre rappresentano altrettanti fra i piatti etnici più diffusi a livello globale e dunque, sempre di più, anche da noi.
Eppure tutti e 14 hanno un minimo comune denominatore: sono la gamma dei primi piatti pronti surgelati a base di pasta e riso oggi offerti dal leader di mercato in Italia per questo segmento di prodotti, consumati nel 2017 per 45.500 tonnellate (quasi il 5,5% del totale dei consumi di alimenti surgelati in Italia). Prodotti ai quali bastano pochissimi minuti in padella, in forno o nel microonde per arrivare in tavola pieni di gusti, insieme, antichi e inediti. Prodotti che, come si è visto, includono in prima battuta i piatti tipici della tradizione italiana ma, anche, referenze più contemporanee (compresi i cosiddetti “prodotti senza” e quelli di origine straniera). Prodotti che sono diventati i termometri più fedeli delle nuove tendenze alimentari.
In Italia la storia dei piatti pronti surgelati, che all’inizio coincidono con i primi piatti della tradizione della domenica (lasagne, cannelloni, ecc.), ha inizio negli anni Sessanta-Settanta del secolo scorso e si rivolge prima al mercato del Catering poi alle grandi mense aziendali e, infine, al Retail. Procede così fino agli anni Novanta, quando arriva la svolta: l’industria italiana dei surgelati decide di applicare la tecnologia produttiva dell’IQF (Individual Quick Freezing) alla pasta, pre-cucinata, alla quale vengono aggiunte le barrette del condimento. Bastava mettere tutto in padella, cuocere per pochi minuti, e il piatto assumeva i sapori, i colori e la consistenza della pasta fresca consumata tradizionalmente dagli italiani. Il successo fu tanto immediato quanto incredibile.
Con il tempo sono aumentate le referenze, alle paste si sono aggiunti altri primi piatti (cereali, risotti, zuppe e vellutate di vegetali, ecc.), poi secondi e contorni. E per ogni tipologia è continuata incessante da parte dell’industria la ricerca di innovazione, in sintonia con le nuove esigenze del consumatore.
Secondo gli addetti ai lavori, le ragioni del successo dei piatti pronti surgelati sono:
- la possibilità per le famiglie di affrancarsi dall’impegno e, soprattutto, dal tempo necessario per la preparazione dei pasti, per lasciare spazio ad altre attività, lavorative o ricreative;
- la ricerca del gusto, che si rifà alle ricette tradizionali della buona cucina italiana ma si amplia, nel contempo, alla possibilità di accedere in casa a piatti in genere consumati fuori, come le preparazioni etniche;
- la domanda di naturalità, tipica della società odierna e, insieme, quella di prodotti ad alto contenuto di servizio.
Il risultato è che i primi piatti pronti surgelati sono oggi acquistati non solo dai single, che pure rappresentano un target di riferimento, ma anche dalle famiglie e non solo da quelle in cui lavorano entrambi i genitori. E perfino dalle coppie di anziani che riescono così ad accedere a una cucina diversa e più moderna.
Negli anni scorsi, quelli della crisi economica più lunga che il nostro Paese abbia vissuto negli ultimi settant’anni, si era registrata una significativa diminuzione nel consumo di quelli che vengono tecnicamente definiti Piatti Ricettati. Ma è bastato che il reddito degli italiani ricominciasse a risalire (anche di poco) perché i consumi dei piatti pronti riprendessero a crescere (+1,9% nel 2017), insieme alla qualità della spesa alimentare delle famiglie, sempre meno sensibili al fascino delle promozioni e sempre più in cerca di valore aggiunto.
Valore o, meglio, valori che non sono soltanto salute e benessere ma anche innovazione, praticità e, soprattutto, elevato contenuto di servizio, per persone che hanno meno tempo da dedicare alla cucina ma, non per questo, intendono rinunciare alla qualità e alla tradizione della gastronomia più celebrata del mondo, e neppure alla curiosità e al piacere di scoprire ciò che di meglio offrono gli altri Paesi. I Piatti Ricettati rispondono perfettamente a tali esigenze, e per questo la loro ripresa appare destinata a consolidarsi.