Comodi, di qualità, sicuri e di lunga conservazione: negli ultimi tempi, a causa del diffondersi dell’epidemia da Coronavirus, i surgelati sono stati acquistati in misura maggiore dagli italiani che comunque – è bene ricordare – nella stragrande maggioranza (9 su 10) consumano abitualmente questa tipologia di alimenti.
I consumatori hanno trovato senza problemi i surgelati che chiedevano, perché le aziende del settore hanno pienamente risposto all’aumento della domanda salvaguardando, altrettanto pienamente, la sicurezza delle persone impegnate nella produzione.
Come abbiano fatto lo ha spiegato, in una intervista rilasciata il 31 marzo scorso a Il Sole 24 Ore, il Presidente di Unione Italiana Food Settore Surgelati, Giancarlo Foschi.
L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO – “Le aziende hanno lavorato 24 ore al giorno su 3 turni. È il modo migliore che abbiamo trovato per rispondere all’aumento di richiesta da parte dei consumatori anche di fronte alla diminuzione della produttività dovuta al rispetto delle distanze di sicurezza tra gli addetti alle linee”.
LA COLLABORAZIONE DELLE PERSONE – “Tutto questo non sarebbe possibile senza i lavoratori del comparto, che con grande senso di responsabilità hanno continuato a garantire la presenza nelle aziende. Per questo li ringrazio: dopo gli operatori sanitari, sono la categoria più coinvolta”.
LE PREVISIONI DI MERCATO – Per la GDO “penso che si vada verso una stabilizzazione dei consumi: chi acquista ormai sa che troverà sempre i prodotti sugli scaffali”. Per il canale Horeca (bar, ristoranti, mense), fermo da inizio marzo, “al momento è difficile ipotizzare una ripartenza importante”.