Se c’è un prodotto surgelato “iconico” per eccellenza, questo è il bastoncino di pesce. Non potrebbe essere altrimenti, visto che si trova sulle tavole degli italiani da più di mezzo secolo, ottenendo il gradimento di adulti e bambini. Correva il 1967 quando questo prodotto venne realizzato per la prima volta in Italia, riscuotendo da subito un enorme successo. Ma prima di raccontarne le vicende nel nostro Paese, un passo indietro di 12 anni, dall’altra parte della Manica.
Fermo restando che il bastoncino di pesce surgelato nasce, come tutta questa tipologia di prodotto alimentare, dagli Stati Uniti, la sua comparsa in Europa, precisamente in Inghilterra, risale al 26 settembre 1955 dopo che Clarence Birdseye aveva avviato la produzione di due prototipi di bastoncini di pesce, uno con le aringhe nella zona del South Wales, e l’altro con il merluzzo, nella zona del Southampton. I consumatori avevano bocciato il primo, dal gusto troppo deciso e difficile da sfilettare, ma accolsero con entusiasmo il merluzzo, bianco e invitante, di facile sfilettatura e dal sapore delicato. I primi bastoncini di pesce, i celebri “fish finger”, fecero così il proprio ingresso nella Brighton Sales Conference nell’autunno 1955 riscuotendo un immediato, enorme, successo. Da quel momento gli inglesi cominceranno a consumare, al prezzo di 1 sterlina e 80 cent, i gustosissimi fish fingers. Nel solo primo anno di produzione ne furono consumate circa 600 tonnellate. Le ragioni? Stanno tutte nello slogan pubblicitario che ne accompagnò il lancio: “Senza spine, senza sprechi, senza sforzo”.
Nel nostro Paese i bastoncini di pesce sbarcano – come detto – nel 1967, quando lo stabilimento di Cisterna di Latina (Lazio) della Findus (tuttora leader del mercato italiano nel segmento) avvia la loro produzione. A quel tempo l’industria degli alimenti surgelati in Italia era poco più che agli albori, ma l’impianto si collocò da subito fra i primi in Europa per tecnologia (20 linee di lavorazione), produttività, osservanza delle norme ambientali e igienico-sanitarie ed elevata professionalità dei collaboratori. Anche nel nostro Paese il successo fu immediato e, da allora, non si è più fermato. Oggi dalla fabbrica di Cisterna escono ogni anno 350 milioni di bastoncini di pesce che servono il nostro mercato: messi in fila coprirebbero per tre volte l’intera circonferenza della luna. E 10 milioni di famiglie li consumano abitualmente riuscendo, fra l’altro, a far mangiare anche ai più piccoli un alimento – il pesce – non sempre in cima ai loro gusti e, tuttavia, essenziale per una dieta equilibrata soprattutto nella fase della crescita.
La versione più venduta rimane quella classica, a base di filetto di merluzzo avvolto in pangrattato croccante, fatto con farina di frumento, fecola di patate, lievito naturale, con un pizzico di curcuma e paprika. Ma nel corso degli anni sono approdate sul mercato varianti a base di altri pesci (salmone in primis) e con l’aggiunta di ulteriori ingredienti. Tutte, comunque, senza la minima traccia di conservanti, come prescrive la legge.
Il merluzzo presente nei bastoncini viene sfilettato ancora fresco e surgelato a bordo delle navi in cui viene pescato, per garantire la massima qualità. Il processo di surgelazione porta l’alimento in pochi minuti a bassissime temperature (mai superiori ai -18 °C, ma si può scendere fino a -80° C), cosa che consente di mantenere intatte le caratteristiche nutrizionali e organolettiche del pesce fresco. Queste, unite alla praticità e alla velocità di preparazione del surgelato, fanno dei bastoncini uno dei prodotti più apprezzati nel mondo.
In termini ambientali, Il pesce contenuto nei bastoncini proviene in genere da pesca sostenibile, nella gran parte dei casi certificata MSC (Marine Stewardship Council), che si fonda su tre principi:
- la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi e far sì che l’attività di pesca possa proseguire nel tempo;
- deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare;
- deve essere gestita dalle aziende in modo responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti.