“Nel nostro Paese un bambino su tre a 10 anni ha problemi di sovrappeso o obesità, e 4 milioni di italiani soffrono di diabete. Si stima che se tutti i bambini mangiassero sano e si muovessero quanto dovrebbero, questi valori si abbatterebbero di circa il 70 per cento. Una corretta nutrizione è centrale per la salute di una persona, nel breve e nel lungo periodo. Gli alimenti surgelati possono giocare un ruolo importante per una corretta nutrizione fin dall’età infantile”.
Il prof. Claudio Maffeis, ordinario di Pediatria all’Università di Verona, direttore di Pediatria ad indirizzo diabetologico e Malattie del metabolismo, direttore del Centro di Diabetologia pediatrica della Regione Veneto, combatte ogni giorno, come medico e come educatore, le cosiddette “malattie del benessere”: diabete, ipertensione, aterosclerosi, obesità.
Intervenuto all’evento di presentazione della ricerca Doxa-IIAS Mamme, alimentazioni e surgelati, avverte: “La pediatria deve intervenire attraverso un’attività educativa rivolta alle famiglie, con la collaborazione della scuola, per ottenere una modifica dei comportamenti nutrizionali e motori della popolazione, a cominciare da quella infantile”.
D. Perché in Italia il fenomeno dell’obesità infantile è non solo molto diffuso, ma in aumento?
R. Ci sono due ragioni principali. La prima è la sedentarietà: oggi i bambini fanno molto meno movimento libero e spontaneo di quelli di ieri, e troppo spesso l’attività sportiva è finalizzata, in maniera distorta, a creare futuri “campioni” e non al benessere psico-fisico. Seconda ragione: da una parte, i genitori hanno sempre meno tempo da dedicare all’acquisto e alla preparazione degli alimenti; dall’altra, i bambini fin da piccoli sono abituati a consumare numerosi pasti fuori casa. Dunque, il controllo, ma prima ancora l’educazione e l’esempio familiare in materia alimentare sono più deboli.
D. Chi trae beneficio da questa situazione?
R. Chi propugna e diffonde modelli, se non mode, alimentari spesso provenienti dall’estero e non sempre corretti, spesso con il sostegno di fake-news prive di fondamento. Il tutto a scapito della salute delle persone, che rischiano di non prestare la giusta attenzione alle raccomandazioni nutrizionali degli organismi scientifici ufficiali, riprese a livello ministeriale e ampiamente condivise anche a livello internazionale.
D. Se i genitori, e in particolare le mamme, hanno meno tempo da dedicare alla spesa e alle preparazioni alimentari, un’offerta di prodotti come i surgelati, pratici, sempre disponibili, anti-spreco, soggetti a controlli rigorosi, dagli elevati contenuti nutrizionali, non sono una soluzione?
R. Sicuramente sì, per le ragioni appena enunciate ma anche per due motivi che tengo a sottolineare. Prima però una premessa. Un’alimentazione corretta deve essere equilibrata dal punto di vista dei componenti nutrizionali (carboidrati, proteine e grassi). E, aspetto altrettanto importante, deve prevedere le giuste porzioni: non dimentichiamo che l’eccesso di peso deriva da un consumo cronico di alimenti superiore al reale fabbisogno di un individuo. In parole semplici, molti di noi, soprattutto bambini e ragazzi, mangiano più di quanto dovrebbero. In questa situazione, i surgelati rappresentano un’ottima soluzione.
D. Perché?
R. Perché consentono di dare a un bambino in qualsiasi stagione dell’anno, in modo garantito per igienicità e per qualità nutrizionali, tutti gli alimenti di cui ha bisogno per un regime alimentare ottimale. Compresi il pesce e le verdure, di cui noi nutrizionisti promuoviamo fortemente l’uso ma che sono consumati ancora in quantità insufficienti. Inoltre, i surgelati hanno un plus molto importante in un’epoca, come abbiamo detto, tutt’altro che immune da influenze e suggestioni sbagliate e pericolose.
D. Qual è questo plus?
R. Sono le informazioni presenti in etichetta, che indicano al consumatore sia la composizione nutrizionale del surgelato, sia la giusta quantità e i modi più corretti di prepararlo. In più il surgelato è porzionato, e se non viene utilizzato interamente in un pasto, può essere rimesso in freezer e consumato in un’altra occasione, senza dover esagerare con le porzioni e senza sprecare nulla. I prodotti alimentari senza etichetta e non porzionati aumentano il rischio di errori da parte del consumatore.