Da più di 50 anni, dal 1964 con l’avvio della produzione nello stabilimento di Cisterna di Latina, Findus è sinonimo di surgelati in Italia, avendo accompagnato l’evoluzione dei consumi di questo tipo di prodotti alimentari ed essendo stata protagonista di alcune autentiche rivoluzioni per il nostro Paese, tanto nell’offerta quanto nella comunicazione. Che cosa ha da dire il leader di mercato sul presente e il futuro del settore dei surgelati? E quale ruolo gioca e intende giocarvi? Risponde Renato Roca, Direttore Marketing di Findus Italia.
D. Dai Bastoncini ai Sofficini, dai 4 Salti in Padella a Capitan Findus, potrebbe raccontare brevemente le vostre “rivoluzioni”? C’è un fil rouge che le unisce?
R. Findus ha praticamente creato il mercato del surgelato in Italia. Quella che possiamo definire una vera e propria avventura è iniziata con la produzione e la commercializzazione di prodotti naturali vegetali (piselli, spinaci, minestrone) e di pesce (filetti di merluzzo), che ancora oggi fanno parte del Dna della nostra azienda e dell’intero settore dei surgelati. Con i Bastoncini nel 1967 e con i Sofficini nel 1975 abbiamo aperto un’altra strada, quella della creazione e dell’invenzione di concetti di prodotto ispirati all’alimentazione quotidiana, capaci di offrire qualità abbinata a convenienza e praticità d’uso.
D. Come si inserisce in questa strada la gamma 4 Salti in Padella?
R. Il principio ispiratore è lo stesso: il lancio di 4 Salti in Padella nel 1996 è stato visionario e rivoluzionario perché ha inserito nel mondo del surgelato le ricette a basa di pasta, che sono una sorta di “santuario” dell’alimentazione italiana. E se guardiamo anche alle ultime creazioni, come i Gratinati nel 2013, Findus punta sempre ad offrire soluzioni che coprano l’intero menu e siano in grado di unire qualità e gusto a convenienza e praticità.
D. Come trasmettete questo messaggio al consumatore?
R. I nostri messaggi passano anche attraverso le piattaforme di comunicazione di Findus e delle marche che lo accompagnano (Capitan Findus, 4 Salti in Padella, Sofficini), ognuna con un suo specifico profilo e l’attenzione ad una peculiare categoria di consumatori.
D. Nel 2014 Findus ha avviato la campagna di responsabilità sociale “Forever Food Together”, facendosi paladina della buona tavola e della qualità e sicurezza dei propri prodotti. Quali sono i vostri obiettivi?
R. La campagna di responsabilità sociale del nostro gruppo e di Findus in Italia, che sta per essere ora ribattezzata “Our Sustainable Way”, si propone di dare supporto e rassicurazione al consumatore su tre aspetti fondamentali: l’approvvigionamento responsabile delle nostre materie prime e dei nostri ingredienti; le azioni che possiamo mettere in campo per migliorare l’impatto ambientale e sociale delle nostre produzioni; le corrette scelte alimentari.
D. È questo che oggi chiede il consumatore italiano ai prodotti surgelati? Wellness, sostenibilità e responsabilità nell’approvvigionamento e nella lavorazione delle materie prime?
R. Sono temi in linea con le aspettative dei consumatori, non solo italiani, e sono temi su cui crediamo fortemente che un leader di mercato debba assumersi la responsabilità di aumentare la consapevolezza dell’intera filiera, contribuendo a migliorarla. In particolare, vogliamo fare la nostra parte nel guidare il consumatore ad orientare sempre più le sue scelte verso prodotti e proposizioni che siano sostenibili oltre che inseriti all’interno di un’alimentazione bilanciata ed equilibrata.
Domanda. Potrebbe fare esempi concreti del vostro impegno per la sostenibilità?
R. Il primo esempio riguarda i prodotti a base di pesce. Nel 2017, attraverso una campagna di comunicazione tv e digitale, abbiamo portato a conoscenza del grande pubblico la nostra partnership con MSC (Marine Stewardship Council), la più grande e apprezzata organizzazione non governativa che tutela i principi della pesca sostenibile, per accrescere la consapevolezza e la sensibilità della pubblica opinione su questo fondamentale tema. Findus, che da lungo tempo sostiene MSC e ne è stata tra i fondatori, ha già compiuto uno scatto in avanti: oggi l’84% dei suoi prodotti a base di pesce proviene da pesca sostenibile a marchio MSC. Il nostro obiettivo è arrivare in breve al 90%, per raggiungere il 100% entro il 2025.
D. Un altro esempio?
R. Riguarda i prodotti vegetali. Nel 2018 abbiamo sottoscritto un accordo con SAI (Sustainable Agriculture Initiative), la più grande piattaforma mondiale in tema di agricoltura sostenibile, aderendo al suo schema di valutazione delle pratiche agricole (Farm Sustainability Assessment) e chiedendo ad un ente esterno (Control Union) una verifica delle nostre pratiche. Entro il 2019 contiamo che sia verificato come proveniente da agricoltura sostenibile il 90% dei nostri volumi di prodotti vegetali, con copertura totale di Piselli, Spinaci e Minestrone. E a proposito del nostro Minestrone, è recentissimo il passaggio al 100% di verdure di provenienza italiana, dopo la partnership siglata nel 2017 con tre presidi di eccellenza: Patate del Fucino Igp, Cipolla Rossa di Tropea Igp e Basilico Genovese Dop. È la conferma di una politica che privilegia le aree più vocate per ogni coltivazione agricola, con una preferenza per le coltivazioni italiane laddove possibile.
D. Tra le produzioni agricole uno dei trend più rilevanti è la crescita del biologico. Qual è la policy di Findus al riguardo?
R. Oggi le nostre pratiche agricole sono in gran parte sovrapponibili a quelle dell’agricoltura biologica, anche se non abbiamo una presenza in tale settore, soprattutto per una questione di volumi disponibili rispondenti ai nostri requisiti di qualità. È comunque un ambito al quale guardiamo con attenzione, e non escludiamo progetti futuri in tal senso.
D. Il perseguimento della qualità si riverbera sul costo, e dunque sul prezzo, del prodotto finale. È vero che la crisi economica ha messo almeno in parte in secondo piano le istanze di qualità a beneficio del risparmio economico?
R. In realtà, quello a cui abbiamo assistito negli ultimi anni è un fenomeno di polarizzazione: da un lato, c’è una fascia di consumatori particolarmente attratta dal risparmio economico e che orienta in tal senso le proprie scelte, anche in termini di selezione dei canali di spesa; dall’altro lato, abbiamo assistito ad un aumento del valore medio del carrello, con una scelta sempre più indirizzata a proposizioni di valore e qualità.
D. Come si colloca Findus in questa dinamica?
R. Findus è attenta alle istanze dei consumatori e ha politiche commerciali e di comunicazione tese a valorizzare i propri prodotti e a sottolinearne il valore intrinseco. Noi non rinunciamo alla qualità, anzi stiamo investendo sulla qualità dei nostri prodotti in senso olistico, incluse le tematiche di approvvigionamento e produzione responsabile. Crediamo infatti che la qualità sia il miglior volano di creazione di valore per tutti gli attori della filiera.
D. Rimanendo all’aspetto economico, non è sbagliato parlare di “risparmio” guardando solo al prezzo di vendita di un surgelato e paragonandolo con quello del corrispondente prodotto fresco?
R. Sicuramente nella valutazione complessiva del “costo/opportunità” di un prodotto surgelato sono necessarie considerazioni a 360 gradi. Il prodotto surgelato non ha niente da invidiare a quello fresco in termini di qualità e contenuto nutrizionale e in più ha requisiti di totale utilizzo, annullamento dello spreco, convenienza, praticità e durata che il consumatore dovrebbe considerare all’interno delle sue scelte e delle sue valutazioni. Sta ovviamente a noi operatori del settore aumentare la consapevolezza su questi aspetti attraverso adeguata informazione e comunicazione.
D. L’innovazione è da sempre il tratto distintivo dell’alimento surgelato. Quanto investe Findus in innovazione? Con quali risultati, in termini di nuove referenze?
R. L’innovazione è un tratto distintivo del nostro modo di operare. Guardiamo ai trend emergenti e proviamo a offrire proposizioni e prodotti in linea con essi. Affianchiamo, però, allo sforzo in tema di innovazione un lavoro ancora superiore nell’area del continuo rinnovamento e miglioramento dei nostri “prodotti eroe” (negli ultimi anni lo abbiamo fatto su Bastoncini, Pesce Panato, Sofficini, Piselli, Minestrone, 4 Salti in Padella), per renderli sempre più al passo con i tempi e con le mutate esigenze di consumo.
D. È possibile affermare che per qualità organolettiche e nutrizionali i surgelati Findus sono almeno pari ai corrispondenti prodotti “freschi”? E che, anzi, per molti aspetti sono superiori?
R. È una caratteristica comune all’offerta di qualità nel mondo dei surgelati. I vegetali sono surgelati entro poche ore dalla raccolta, il pesce è surgelato a bordo di navi fattoria o poche ore dopo quando le navi arrivano in porto, il freddo è l’unico conservante e i processi produttivi e di gestione e mantenimento della catena del freddo sono di completa rassicurazione per il consumatore. Tutto ciò rende la nostra proposta non solo conveniente e pratica ma totalmente affidabile e di qualità.
D. Come descriverebbe l’attuale mercato italiano dei surgelati? Quali sono le sue evoluzioni prevedibili?
R. È un mercato che a mio avviso ha grandissime potenzialità di crescita, ancora non del tutto espresse. Siamo presenti nella maggior parte delle famiglie italiane (95% di penetrazione) ma lo siamo con frequenze basse rispetto alla media dei Paesi europei e con un ridotto numero di prodotti. Il nostro compito deve essere quello di promuovere la categoria per accrescerne la rilevanza e un sempre maggior ingresso nel repertorio di consumo delle famiglie italiane.
D. In tale contesto quale ruolo intende svolgere Findus nel nostro Paese?
R. Findus vuol essere un leader virtuoso di questa categoria, un leader che vuol far crescere la categoria ancor prima della propria quota di mercato e che vuol contribuire, con il senso di responsabilità e di consapevolezza che solo i veri leader hanno, ad elevare il tono complessivo degli alimenti surgelati aumentandone la qualità reale e percepita e disegnando un futuro sempre più sostenibile.