Sempre più attento alla qualità di ciò che mangia e sensibile alla salute e al benessere. Non soltanto propri ma anche degli altri e dell’ambiente che lo circonda e che considera, giustamente, un patrimonio da utilizzare e conservare al meglio.
Curioso, informato, a caccia di rassicurazioni e di novità, di riscoprire le specialità del territorio e insieme le proposte etniche, la tradizione e quanto di nuovo si affaccia da ogni parte del mondo.
Impegnato nello studio e nel lavoro, che spesso deve conciliare con la gestione della vita familiare, e perciò consapevole che il tempo è una risorsa preziosissima, da utilizzare al meglio.
E dunque in ricerca, anche nella spesa alimentare, di un servizio a 360 gradi, che gli permetta di avere a tavola quanto cerca e chiede nel modo più semplice, veloce e sicuro.
È l’identikit del consumatore tipo di prodotti surgelati, come emerge dalle numerose indagini di mercato condotte a partire dallo storico “Primo rapporto sulle abitudini alimentari degli Italiani” (anno 2010), secondo il quale, tra coloro che acquistano regolarmente i prodotti Dop e Igp, dell’agricoltura biologica e del commercio equo e solidale, “oltre tre quarti acquista anche prodotti surgelati”.
Lo stesso identikit si ritrova nel Rapporto IIAS 2017 “I consumi dei prodotti surgelati in Italia”, che così spiega l’aumento dei consumi (+2,1% a volume) registrato nello stesso anno: “Le aziende produttrici hanno ben interpretato le nuove esigenze del consumatore mixando l’evidente richiesta di salute/benessere con quella di servizio/praticità, sempre puntando sulla qualità degli ingredienti utilizzati”.
Questo identikit ora si arricchisce dei risultati dell’indagine Doxa “Gli Italiani e i surgelati”, presentata il 20 novembre 2018 in occasione di “Good to Know”. Quali le novità principali?
Quanto spesso gli Italiani consumano i surgelati? Risponde il grafico seguente.
Il consumo di alimenti surgelati è generalizzato in tutta la popolazione. Ma l’analisi socio-demografica presente nello studio Doxa mette in luce fra i consumatori di surgelati alcuni tratti caratteristici.
- Più maschi che femmine. Il 48,9% degli uomini italiani consuma surgelati almeno una volta a settimana, contro il 39,8% delle donne (e il 44,1% della media nazionale). E la differenza tra i due sessi aumenta fra gli “heavy users” (più di 2 volte a settimana): 11,1% degli uomini contro il 3,4% delle donne (e il 7,1% della media nazionale).
- Under 55. Relativamente all’età, la fascia che più consuma surgelati è quella fra 35 e 54 anni, con il 53,1%; seguono i Millennials (da 15 a 34 anni), con il 48,8%. Entrambe oltre la media nazionale. Indietro gli over 55: 33,8%. Una ulteriore conferma sia della modernità del prodotto surgelato sia delle sue potenzialità di crescita.
- Su tutto il territorio, con prevalenza nel Nord-Ovest e Centro-Sud. Infine, dal punto di vista geografico, gli Italiani che consumano di più i surgelati vivono nel Centro (51,5%), nel Nord-Ovest (46,1%) e nel Sud e isole del Paese (45,9%). Ultimo il Nord-Est (30,5%).
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