Insieme ai consumi aumentano anche le conoscenze che il consumatore italiano ha degli alimenti surgelati, ma rimangono alcune credenze errate su cui fare chiarezza. È quanto emerge dall’indagine “Italiani e surgelati: #losapeteche?” condotta da AstraRicerche per IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), presentata il 28 maggio 2024 a Milano (qui la registrazione dell’evento).
Surgelati e congelati non sono la stessa cosa
La maggioranza degli italiani (68,4%) ha imparato che “congelato” e “surgelato” indicano due alimenti differenti, ma circa 2 italiani su 10 li considerano ancora la stessa cosa, in particolare i più giovani (26% GenZ e 28% Millennials).
I surgelati sono sempre confezionati
Circa 1 italiano su 2 non sa che non è possibile acquistare surgelati sfusi perché devono sempre essere pre-confezionati. Tuttavia, 2 su 3 sanno che a casa si può solo congelare un alimento e non surgelarlo, poiché la surgelazione è una tecnica esclusivamente industriale.
Il corretto scongelamento dei surgelati
Sui metodi migliori di scongelamento degli alimenti surgelati, gli italiani hanno ancora idee confuse: 4 su 10 non sanno che è scorretto lasciare scongelare il prodotto a temperatura ambiente o sotto acqua corrente. Solo 1 su 7 sa che un alimento scongelato può essere ricongelato solo se prima è stato cotto.
Gli alimenti surgelati non contengono conservanti né coloranti
Più di 4 italiani su 10 continuano a credere che la lunga durata di un alimento surgelato sia dovuta alla presenza di conservanti, ma questa è la principale fake news da sfatare. Spiega il Presidente IIAS Giorgio Donegani: “In nessun alimento surgelato è possibile aggiungere conservanti per legge. È solo il freddo a garantirne la lunga conservazione”.
Donegani aggiunge anche: “Non è affatto vero che le verdure surgelate abbiano un colore brillante grazie all’uso di coloranti. Questo effetto si ottiene perché, prima della surgelazione, gli ortaggi sono sottoposti a un adeguato trattamento termico (blanching) che disattiva gli enzimi responsabili del deterioramento, fissando così il colore naturale e rendendolo ancora più brillante. Su questo tema, finalmente, la metà del campione intervistato dichiara di esserne a conoscenza”.