Il 5 dicembre si è celebrata come ogni anno la Giornata Mondiale del Suolo, la risorsa più importante per la vita del pianeta e dei suoi abitanti, ma anche sempre più a rischio. Scongiurare questo rischio è la sfida alla quale è chiamata tutta l’industria agro-alimentare. E il settore dei surgelati è, come sempre, in prima linea.
OGNI ANNO PERDIAMO UNA SUPERFICIE AGRICOLA PIÙ GRANDE DELL’ITALIA
Secondo la FAO – di cui il CREA ha appena pubblicato la traduzione italiana delle Linee guida volontarie per la gestione sostenibile del suolo – “circa il 33% dei suoli mondiali sono moderatamente o fortemente degradati, a causa di pratiche di gestione non sostenibili”. Per comprendere la gravità del fenomeno bastano due dati:
- ogni anno, nel mondo, si perde una superficie di terreno agricolo più vasta dell’Italia (33 milioni di ettari);
- nel 2050, a trend invariato, potrebbe andare persa una superficie agraria grande come l’Australia (800 milioni di ettari).
Erosione, desertificazione, deforestazione sono all’origine della continua perdita di suolo, e la causa prima di questi fenomeni è l’agricoltura. Ma la produzione di cibo deve aumentare costantemente, per sfamare una popolazione che continua a crescere: si stima che nel 2050 gli abitanti della terra saranno quasi 10 miliardi.
LA RISPOSTA DEI SURGELATI SI CHIAMA AGRICOLTURA SOSTENIBILE
Per gli esperti di tutto il mondo, la prima risposta al problema della perdita di suolo si chiama agricoltura sostenibile. Cioè un’agricoltura, e in generale una produzione alimentare, che dal punto di vista ambientale miri a conservare nel tempo la fertilità del terreno e le risorse naturali del pianeta.
Un’altra risposta importante deve venire dalla riduzione delle perdite e degli sprechi di cibo (pari a ben un terzo di tutto il cibo prodotto), in ogni fase della filiera agroalimentare: dalla coltivazione delle materie prime alla loro trasformazione; dal trasporto al punto vendita, fino alla preparazione e al consumo.
Come abbiamo più volte sottolineato, gli alimenti surgelati sono i cibi anti-spreco per eccellenza.
Ma c’è di più: tutti i grandi operatori del settore oggi si approvvigionano di materie prime prodotte in modo sostenibile e responsabile verso l’ambiente.
RISPETTARE L’AMBIENTE PER PRESERVARE IL NOSTRO FUTURO
Ecco alcune prassi adottate in tema di agricoltura sostenibile da tutte le aziende associate ad IIAS, che rappresentano la maggior parte dei prodotti surgelati commercializzati nel nostro Paese, riferite al segmento di mercato di gran lunga più diffuso: i vegetali.
- Le verdure provengono da realtà agricole che seguono rigorosi standard di sostenibilità stabiliti dalle aziende di surgelati; realtà con le quali le stesse aziende tendono ad instaurare rapporti di lungo termine improntati a collaborazione e reciproca fiducia.
- Gli agronomi delle aziende di surgelati monitorano direttamente i raccolti sul campo per accertarsi che vengano prodotti rispettando gli standard di un’agricoltura sostenibile e responsabile.
- Le aziende di surgelati garantiscono che le verdure siano raccolte nel momento più indicato per poi surgelarle immediatamente e preservarne così le qualità organolettiche e nutrizionali.
- Riguardo ai prodotti chimici, la politica delle aziende è di ridurre al minimo il loro utilizzo, con un approccio che metta insieme qualità, compatibilità economiche, impatto sanitario e tutela dell’ambiente.