Oggi nelle confezioni di gran parte dei prodotti surgelati troviamo la sigla “IQF”, acronimo di Individually Quick Frozen. Tre parole che, tradotte in italiano, significano: “Surgelato individualmente”. Che cosa vuol dire? E quali vantaggi per il consumatore comporta la tecnica dell’Individually Quick Freezing?
Sono domande sempre più frequenti tra i consumatori che, come indicano tutte le più recenti indagini di mercato, leggono con crescente attenzione quanto c’è scritto sulle etichette dei prodotti alimentari per compiere scelte di acquisto sempre più consapevoli.
Dal punto di vista tecnico, l’Individually Quick Freezing è un procedimento che raffredda i singoli ingredienti di un prodotto alimentare facendoli passare ad uno ad uno su una sorta di nastro trasportatore e sottoponendoli a flussi d’aria con temperatura di -40° C che li portano velocemente allo stato surgelato separati l’uno dall’altro.
Il risultato di questo procedimento lo vediamo quando, ad esempio, apriamo una confezione di piselli IQF e ci troviamo davanti non ad un unico blocco surgelato, ma a tanti piselli surgelati “sciolti” dentro la confezione. Ciò ci permette di non dover cuocere il blocco tutto in una volta, ma di prelevare e preparare solo la quantità di cui abbiamo bisogno. Inoltre, nel processo di cottura il calore penetra nell’alimento in maniera omogenea, con risultati eccellenti in termini di gusto e consistenza del piatto che portiamo in tavola.
I vantaggi dell’IQF sono dunque evidenti: più praticità, meno sprechi e una qualità generale al top dell’alimento surgelato.
Nel mondo gli esempi di alimenti IQF sono numerosissimi, a volte perfino inaspettati: frutti come mirtilli, fragole e pesche; verdure (oltre ai piselli) come spinaci, mais e fagiolini; prodotti ittici come merluzzi, naselli e gamberi; carni bianche, come i singoli petti di pollo ma anche… animali interi, come i tacchini.
Nel nostro Paese, regno della dieta mediterranea, la tecnologia IQF non poteva non essere applicata al prodotto tipico della nostra tradizione gastronomica: la pasta.
Così, a partire dagli anni Novanta, è comparsa sugli scaffali la pasta pre-cucinata surgelata e con barrette del condimento aggiunte. Basta mettere tutto in padella, cuocere per pochi minuti e il piatto assume i sapori, i colori e la consistenza della pasta fresca della tradizione.
Con il tempo sono aumentate le referenze, e alle paste si sono aggiunti altri primi piatti (cereali, risotti, zuppe e vellutate di vegetali), poi secondi e contorni. E per ogni tipologia continua incessante da parte dell’industria la ricerca di innovazione, in sintonia con le richieste di un consumatore sempre più esigente e informato.
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