Maschio, fascia di età 35-54 anni, residente nel centro Italia: è il profilo socio-demografico del consumatore di surgelati che emerge dall’indagine Doxa “Gli Italiani e i surgelati”, promossa da IIAS per capire quanto oggi gli Italiani sappiano degli alimenti surgelati e, soprattutto, se le loro conoscenze siano corrette. L’indagine è stata presentata a Milano il 20 novembre 2018 nel corso dell’evento “Good to Know”, moderato da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC). “Nel profilo del consumatore italiano di surgelati mi riconosco a pieno, anche personalmente”, ha commentato durante la presentazione.
Presidente Dona, qual è il suo rapporto personale con i prodotti surgelati?
È un rapporto che è cambiato nel tempo. I primi ricordi sono legati all’infanzia, parliamo di fine anni ’70 primi anni ’80, e hanno a che fare con l’entusiasmo di un bambino per prodotti nuovi come i bastoncini di pesce e, qualche anno dopo, per sofficini e cordon bleu: un momento della festa in una casa abituata a un’alimentazione da sempre più tradizionale. In seguito, gli alimenti surgelati sono state soluzioni per una vita da single, coincisa con l’avvento di prodotti da “cucinare in padella” così da ravvivarne i profumi e farle rassomigliare ai prodotti freschi.
E oggi?
Oggi sono un’occasione per far fronte alle esigenze di una vita familiare in cui non è sempre facile mangiare fresco, soprattutto il pesce o le verdure.
Che cosa l’ha più colpita dell’indagine Doxa “Gli Italiani e i surgelati”?
La persistenza di alcuni deficit informativi nel consumatore, anche su domande apparentemente molto semplici, accanto a una buona consapevolezza di argomenti più specifici. I surgelati sono prodotti molto amati, ma la conoscenza che ne hanno i consumatori italiani non va di pari passo.
Quali sono i maggiori gap informativi da colmare?
Quelli sulle corrette modalità di consumo e di conservazione, ma anche sulle caratteristiche stesse dei prodotti surgelati: ancora oggi, più della metà dei consumatori non conosce la differenza tra surgelati e congelati.
Che cos’è l’UNC? In che modo ha garantito nel tempo la tutela dei diritti del consumatore?
L’Unione Nazionale Consumatori è la capostipite nel movimento consumeristico italiano. Nacque nel lontano 1955, quando gran parte del bilancio familiare era assorbita dalla spesa alimentare. In questo ambito è stata artefice di battaglie pionieristiche per introdurre nell’ordinamento italiano leggi fondamentali come l’obbligo di stampare in etichetta gli ingredienti di un prodotto alimentare o il diritto del consumatore ad acquistare un alimento al peso netto. Fra le tappe storiche del nostro impegno cito ancora, sul versante alimentare, la nuova classificazione dei prodotti oli e carni e l’obbligo della tracciabilità delle carni, la cui provenienza viene oggi riportata in etichetta. In tema di tutela generale dei diritti del consumatore, ricordo il nostro enorme sforzo che ha portato all’entrata in vigore, nel 2005, del Codice del Consumo e la prima class-action vittoriosa della storia italiana, nel 2013, realizzata grazie all’iniziativa dei nostri legali.
Quali nuove sfide attendono l’Unione Nazionale dei Consumatori?
Oggi la nostra attenzione è rivolta alla trasparenza della comunicazione, in particolare di quella pubblicitaria; un tema diventato ancor più importante con l’avvento del digitale. Nel 2018 l’Autorità Antitrust ci ha premiato come migliore associazione dei consumatori in Italia per il contrasto alle pratiche commerciali scorrette.